1923
1
Barbara viene progettata da Charles Ernest Nicholson e costruita nel cantiere navale Camper & Nicholsons per Herbert T. Hines.
1923
1926
2
La barca viene acquistata dal velista Harold Frances Edwards.
1926
1928
3
Il barone Amaury de la Grange diventa proprietario di Barbara, trasferendola al porto di Dunkirk e, successivamente, a Cannes, in Francia.
1928
1930
4
Passa al Comandante Jean de Vogue, membro della prestigiosa famiglia francese, proprietaria dello Chateau De Vaux le Vicomte e di importanti industrie.
1930
1959
5
Barbara cambia innumerevoli proprietari.
1959
1982
6
È la barca d'appoggio al Guinnes dei primati per l'attraversamento dell'Oceano Atlantico in 24 giorni di windsurf.
1982
1998
6
In cattivo stato di manutenzione, la barca viene affidata ad Astilleros Mediterraneo, a Malaga.
1998
2014
7
Viene deciso il trasferimento a Viareggio nel Cantiere Navale Francesco Del Carlo.
2014
2018
8
Dopo 20 anni di restauro filologico, Barbara torna in mare e vince il premio Assonautica alle Vele d’Imperia.
2018
2019
9
Si è aggiudicata la coppa AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca) del Tirreno nella categoria “Yachts d’Epoca”.
2019
2020
10
Partecipa al progetto (Re)inspiration.
2020

Barbara è uno dei primi esempi di easy sailing: innovativo progetto con armo a vele triangolari e mezzana che permetteva un equipaggio ridotto

Interessante la foto del 1923 che ritrae Barbara in navigazione nel Solent con solo 3 persone a bordo. Tra questi, al timone, c'è Charles Ernest Nicholson, il progettista.

Costruita in maniera leggera ma robusta, con fasciame in teak e pitch pine su ossature di quercia bianca, con armo yawl Marconi/bermudiano.

Fu costruita nel 1923 dal cantiere Camper & Nicholsons (C&N) per Herbert T. Hines (1870 – 1957), un noto assicuratore della Royal Exchange di Londra.

Hines, nominato assicuratore presso la New Zealand lnsurance Company, nel giugno del 1906 diventò capo assicuratore presso la molto più importante Royal Exchange Assurance Company. Durante la sua vita, fu proprietario di tre Yachts, fra cui Barbara.

Nel 1926 la proprietà fu trasferita al velista londinese Harold Francis Edwards (1891-1971).
Edwards fu un noto velista. Suo nipote William, anch’egli ottimo regatante, ci ha fornito numerose informazioni sul nonno, che nel 1966 donò due trofei al Royal Thames Yacht Club, come premi challenge per il primo RTYC yacht nelle due classi della Round the lsland Race, una regata tradizionale dell’Isola di Wight.

Nel 1928 il barone Amaury de la Grange (1888-1953) acquistò l’imbarcazione, registrandola prima a Dunkirk e poi a Cannes, in Francia.
De la Grange fu una nota figura politica, marito di Emily Sloane, figlia di Henry T.
Sloane, proprietario dei grandi magazzini W and J Sloane di New York. Un evento del 1928 pose Barbara al centro della stampa: “Durante la violenta burrasca di venerdì sera, lo yawl Barbara, di 20 tonnellate, sotto il comando del capitano Vandersande, mentre navigava da Burseldon (Inghilterra) a Le Havre, si è ancorata a Ryde Roads (Isola di Wright, Inghilterra) a causa del maltempo.

Lo yacht arrivò al largo di Ryde nel pomeriggio, e mentre la marea calava e il vento rinforzava, una seconda ancora fu posizionata.
Dopo circa un’ora Barbara iniziò a venir trascitata dal vento, che soffiava quasi con la forza di un uragano, venedo spinta verso le spiagge di Packpool. In risposta al segnale d’allarme, l’imbarcazione di salvataggio a motore di Bembridge è arrivata in soccorso dello yawl, sul Sandshead Bank, a circa 300 metri a est del Ryde Pierhead. Nonostante l’aiuto disponibile, l’equipaggio di Barbara di tre persone raggiunse Pierhead con le proprie forze. Con l’aiuto della marea lo yawl potè entrare al riparo di Bembridge”.

Nel 1930, divenne di proprietà del Comandante Jean Alexandre Melchior de Vague (1898-1972), componente della nota famiglia francese De Vague, proprietario del castello Chateaux de Vaux-Le-Vicomte e presidente di diversi zuccherifici. De Vague mantenne l’ormeggio a Cannes fino agli anni 50.

Dagli anni 60, Barbara cambiò innumerevoli proprietari, che portarono notevoli modifiche alla struttura della barca.
Il piano velico venne ridotto, come accadde a molte barche. Il timone diventò a ruota, fu sostituito il bompresso di prua con una delfiniera, il boma dell’albero di maestra venne accorciato ed eliminato il bompresso di poppa.

Nel 1982 Barbara fu la barca appoggio all’impresa di Sergio Ferrere Principe di Muresanu al Guiness dei primati dell’attraversamento dell’Oceano Atlantico in 24 giorni in windsurf.
Nel 1998 portata a Malaga, in Spagna, in pessimo stato di manutenzione, la barca venne affidata ad Astilleros Mediterraneo, noto per il restauro del cutter aurico Eva di William Fife lii del 1906.

Nel 2014 fu deciso di trasferirla a Viareggio, terminando il lungo progetto di ristrutturazione, basandosi sui disegni originali del 1923, con l’obiettivo di riportare Barbara al progetto originario.
Barbara iniziò nel cantiere navale Francesco Del Carlo un approfondito refitting, guidato da un team di esperti,_con il supporto delle Vele Storiche Viareggio (VSV) e grazie ai suggerimenti dell’Architetto Antonio Dondoli.

Nonostante la perdita di gran parte dei disegni originari, a causa dell’incendio scoppiato negli archivi C&N a Gosport nel 1941, alcune tavole dei suoi piani originali furono conservati al National Marittime Museum di Greenwich, consentendo al super esperto di barche storiche Chicco Zaccagni insieme al vicepresidente VSV Comandante Riccardo Valeriani e all’Architetto Gian Marco Ciboddo di realizzare un completo restauro filologico.

Nel 2016 il restauro filologico di Barbara è la tesi di Laurea Magistrale in Design Navale e Nautico dell’Università di Genova con relatore la Professoressa Maria Carola Morozzo della Rocca del fiorentino Francesco Rocchetti.

E a 95 anni dal suo teorico primo varo, il 19 maggio 2018, a vent’anni dalla sua ultima navigazione, Barbara ha ripreso finalmente a navigare.

Il suo ritorno è valso l’importante premio Assonautica attribuito al suo restauro in occasione delle Vele d’Epoca di Imperia nel settembre 2018.

A ottobre 2019 si aggiudica la Coppa AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca) del Tirreno nella categoria “Yachts d’Epoca”.

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